Domenica 12 gennaio Extinction Rebellion Milano ha portato avanti un’azione alla Fashion Week per denunciare l’impatto dell’industria della moda nei confronti dell’ambiente e dei lavoratori. La nostra protesta non ha voluto puntare il dito contro specifici marchi e brand ma sensibilizzare i consumatori sul ruolo che l’industria tessile, nel suo complesso, ha nello sfruttamento indiscriminato delle risorse umane e ambientali del nostro pianeta. Se anche alcuni brand stanno fortunatamente (o per greenwashing) virando verso policy sostenibili, gli sforzi effettuati sono ancora insufficienti e assolutamente non commisurati alla gravità della crisi climatica ed ecologica e rimangono comunque sempre asserviti alla logica onnipervasiva del mercato. Una media di 32 collezioni annuali, immensi campi di cotone dove vengono impiegati il 23% dei pesticidi a livello globale, 1,5 trilioni di litri di acqua consumata, 200.000 tonnellate di prodotti chimici e tinture riversati nei bacini idrici ogni anno mentre 750 milioni di persone non hanno accesso alle risorse idriche potabili, sono solo alcuni dei dati su quale sia l’impatto della produzione industriale del settore tessile. Con questa azione abbiamo chiesto all’industria tessile di assumersi le proprie responsabilità: a questo settore al è imputabile il 35% delle microplastiche primarie disperse nell’ambiente, un consumo sproporzionato di risorse (soprattutto acqua ma non solo), la dispersione di sostanze tossiche nell’ambiente, la desertificazione e il disboscamento di vaste aree per coltivazione del cotone e la produzione industriale di lana, l’emissione di gas climalteranti per la produzione di materiali sintetici, nonché lo sfruttamento di animali e lavoratori e il favoreggiamento del lavoro minorile. Abbiamo voluto svelare la parte marcia che si nasconde sotto un velo di apparenze e stili ‘ricercati’.1 Per questo XR invita tutt* a non comprare vestiti nuovi per almeno le prossime 52 settimane: l’amore per la bellezza non deve significare la distruzione del nostro futuro.
https://www.xrboycottfashion.com/ https://www.sustainyourstyle.org/en/whats-wrong-with-the-fashion-industry ↩
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Bloody Fashion: cosa c’è dietro la capitale della Moda?Domenica 12 gennaio Extinction Rebellion Milano ha portato avanti un’azione alla Fashion Week per denunciare l’impatto dell’industria della moda nei confronti dell’ambiente e dei lavoratori.
La nostra protesta non ha voluto puntare il dito contro specifici marchi e brand ma
sensibilizzare i consumatori sul ruolo che l’industria tessile, nel suo complesso, ha nello sfruttamento indiscriminato delle risorse umane e ambientali del nostro pianeta.![]()
Se anche alcuni brand stanno fortunatamente (o per
greenwashing) virando verso policy sostenibili,
gli sforzi effettuati sono ancora insufficienti e assolutamente non commisurati alla gravità della crisi climatica ed ecologica
e rimangono comunque sempre asserviti alla logica onnipervasiva del mercato.Una media di 32 collezioni annuali, immensi campi di cotone dove vengono impiegati il 23% dei pesticidi a livello globale, 1,5 trilioni di litri di acqua consumata, 200.000 tonnellate di prodotti chimici e tinture riversati nei bacini idrici ogni anno mentre 750 milioni di persone non hanno accesso alle risorse idriche potabili, sono solo alcuni dei dati su quale sia l’impatto della produzione industriale del settore tessile.
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Con questa azione abbiamo chiesto all’industria tessile di assumersi le proprie responsabilità: a questo settore al è imputabile il 35% delle microplastiche primarie disperse nell’ambiente, un consumo sproporzionato di risorse (soprattutto acqua ma non solo), la dispersione di sostanze tossiche nell’ambiente, la desertificazione e il disboscamento di vaste aree per coltivazione del cotone e la produzione industriale di lana, l’emissione di gas climalteranti per la produzione di materiali sintetici, nonché lo sfruttamento di animali e lavoratori e il favoreggiamento del lavoro minorile. Abbiamo voluto svelare la parte marcia che si nasconde sotto un velo di apparenze e stili ‘ricercati’.
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Per questo XR invita tutt* a non comprare vestiti nuovi per almeno le prossime 52 settimane: l’amore per la bellezza non deve significare la distruzione del nostro futuro.
https://www.xrboycottfashion.com/![]()
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https://www.sustainyourstyle.org/en/whats-wrong-with-the-fashion-industry ↩